Mio figlio è transgender?
Gentile dottore, le scrivo per la rubrica botta e risposta. Sono una madre di 39 anni e il mio matrimonio va avanti da circa 10 anni serenamente con un figlio bellissimo di 9 anni di nome Giulio il quale da un pò di tempo a questa parte ha delle preferenze sia nella scelta dei vestiti, sia dei giochi,sia delle compagnie che non direi proprio da maschietto. Per farle degli esempi nel vestire preferisce colori rosa o simili e oggetti particolarmente luccicanti, come nei giochi sceglie prevalentemente attività femminili come ad esempio le bambole. A questo non ho dato troppa importanza fino a quando non ho visto un programma in TV che trattava storie di bimbi (e genitori) anche più piccoli del nostro Giulio che erano già consapevoli di essere transgender e che si comportavano più o meno alla stessa maniera di nostro figlio. Anche se non sono mai stata una persona di mentalità ottusa questa cosa mi ha sconvolto. Da genitori come ci dobbiamo comportare? Grazie. Maria
Gentile Maria, innanzitutto grazie della sua mail.
Ci sentiamo di appoggiare in pieno l’atteggiamento che finora ha avuto nel non dare troppa importanza a tali comportamenti e nel lasciare libero suo figlio di esprimere le proprie preferenze. Infatti, capita che i bambini possano scegliere giochi e vestiti che “nella nostra società” sono tipici dell’altro sesso.
Ricordiamoci che siamo noi ad attribuire gusti, atteggiamenti e caratteristiche ad un certo genere invece che a un altro: per esempio il rosa, le bambole, la danza, l’essere dolci alle femmine e l’azzurro, le macchinine, il calcio, l’essere duri ai maschi. Ma non corrispondere a queste “attribuzioni” non vuole assolutamente dire che c’è qualcosa che non va, semplicemente che si hanno dei gusti diversi.
Quindi da quello che ci dice sembra che a Giulio piacciano cose diverse, e magari piacendogli attività che di norma piacciono più alle bambine starà più spesso in loro compagnia, ma di questo o non c’è da preoccuparsi.
Nei bambini transgender l’identificazione con l’altro genere è costante e non legata solo a gusti e preferenze. Se il bimbo non è a disagio e vive serenamente, l’indicazione è quella di stare tranquilli e di continuare ad avere un atteggiamento aperto che consenta a suo figlio di esplorare i propri gusti e di esprimersi liberamente. Quello su cui rivolgere l’attenzione casomai è capire se il bambino viene preso in giro dagli altri per queste sue preferenze e se questo gli crea problemi e difficoltà nelle relazioni con i coetanei.
Infatti purtroppo capita spesso che chi ha dei gusti diversi o generalmente attribuibili all’altro genere venga preso in giro e bullizzato dai compagni e proprio per prevenire questo comportamento dannoso, è opportuno verificare con le maestre e sensibilizzarle su questa possibilità.
Qualora nel tempo notasse in Giulio del disagio correlato a tali preferenze e se queste diventassero dominanti (diffuse in tutti gli ambiti) può pensare di approfondire la situazione attraverso una consulenza in un centro specializzato.
Saluti,
Giulia Fioravanti Psicologa psicoterapeuta Jiska Ristori Psicologa psicoterapeutaPer inviare la vostra domanda ai professionisti del Centro Il Ponte che curano la rubrica Botta&Risposta scrivere a info@centroilponte.com oppure richiedere un “consulto anonimo“, specificando che si tratta di una domanda per la rubrica
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